Durante le nostre pescate un
ruolo fondamentale è ricoperto dall’amo, è questo infatti che ci consente, in
termini di cattura, la possibilità di afferrare il pesce. Esistono diversi tipi
di ami, questi sono divisibili in base alla loro forma, al colore, alle
caratteristiche del materiale di cui sono costituiti, ogni singolo elemento
caratterizza l’amo e il suo utilizzo in pesca. La scelta dell’amo va fatta in
base a diversi fattori tra cui; il tipo di preda, ovvero dal tipo di mascella,
dentatura, e anche da come mangia. Un altro fattore che influenza la scelta di
amo è l’esca, ad esempio la sua massa, volume, e se abbiamo intenzione di
rappresentarla il più naturale possibile.
Paletta o occhiello.
E' la parte che ha contatto con la lenza e permette la legatura sull’amo, negli ultimi anni si sono molto diffusi gli ami ad occhiello, grazie ai vari nodi che si possono eseguire e che ci permettono di avere una resistenza maggiore al nodo. In commercio è possibile trovare, per ogni tipologia di amo, sia la versione in paletta che ad occhiello.
E' la parte che ha contatto con la lenza e permette la legatura sull’amo, negli ultimi anni si sono molto diffusi gli ami ad occhiello, grazie ai vari nodi che si possono eseguire e che ci permettono di avere una resistenza maggiore al nodo. In commercio è possibile trovare, per ogni tipologia di amo, sia la versione in paletta che ad occhiello.
Ami a filo fine.
Sono ami adatti per tutti quei pesci che possiedono il labbro carnoso, essendo fine può penetrare più facilmente nella carne del labbro, viene anche utilizzato per catturare pesci di piccola dimensione. Una caratteristica particolare, è che permette di far muovere l'esca viva con più naturalezza, poiché non la danneggia in modo particolare. Un difetto attribuibile a quest’amo, proprio per il suo profilo fine, e la resistenza a grandi sollecitazioni, quindi scegliamo bene quando usarlo tenendo conto di questo fattore.
Sono ami adatti per tutti quei pesci che possiedono il labbro carnoso, essendo fine può penetrare più facilmente nella carne del labbro, viene anche utilizzato per catturare pesci di piccola dimensione. Una caratteristica particolare, è che permette di far muovere l'esca viva con più naturalezza, poiché non la danneggia in modo particolare. Un difetto attribuibile a quest’amo, proprio per il suo profilo fine, e la resistenza a grandi sollecitazioni, quindi scegliamo bene quando usarlo tenendo conto di questo fattore.
Ami a filo doppio.
Grazie alla sua notevole resistenza è utili per catturare pesci con dentatura particolare, palato o labbro molto robusto. Usato molto quando si utilizzano esche più voluminose, poiché dato il suo volume potrebbe insospettire la nostra preda dal mangiare.
Curvatura.
E’ possibile trovarla sia larga che stretta, va scelta in base all’esca e alla preda che vogliamo insidiare. La curvatura è importante nelle fasi di penetrazione e combattimento con il pesce. Gli ami con curvatura accentuata sono indicati in quei casi dove l’inffissione viene sollecitata dalla ferrata del pescatore.
Grazie alla sua notevole resistenza è utili per catturare pesci con dentatura particolare, palato o labbro molto robusto. Usato molto quando si utilizzano esche più voluminose, poiché dato il suo volume potrebbe insospettire la nostra preda dal mangiare.
Curvatura.
E’ possibile trovarla sia larga che stretta, va scelta in base all’esca e alla preda che vogliamo insidiare. La curvatura è importante nelle fasi di penetrazione e combattimento con il pesce. Gli ami con curvatura accentuata sono indicati in quei casi dove l’inffissione viene sollecitata dalla ferrata del pescatore.
Gambo.
Possiamo trovarlo sia lungo che corto, nel primo caso sono adatti per esche voluminose, ci permette di slamare facilmente il pesce, un lato negativo e che aumenta l'effetto leva quindi c'è una maggior possibilità di perdere la preda. A gambo corto, sono adatti per quei pesci molto sospettosi, poiché questo ci permette di avere una presentazione dell'esca più naturale, bisogna fare attenzione che la parte di amo con la lenza non vada a contatto con i denti del pesce, se questi molto affilati o con morso molto forte, poiché potrebbero tagliare il filo con la conseguenza di perdere la preda. Sul gambo dell’amo a volte trovano degli ardiglioni che hanno la funzione di frenare l’esca e in oltre ci aiutano nel cattura del pesce.
Possiamo trovarlo sia lungo che corto, nel primo caso sono adatti per esche voluminose, ci permette di slamare facilmente il pesce, un lato negativo e che aumenta l'effetto leva quindi c'è una maggior possibilità di perdere la preda. A gambo corto, sono adatti per quei pesci molto sospettosi, poiché questo ci permette di avere una presentazione dell'esca più naturale, bisogna fare attenzione che la parte di amo con la lenza non vada a contatto con i denti del pesce, se questi molto affilati o con morso molto forte, poiché potrebbero tagliare il filo con la conseguenza di perdere la preda. Sul gambo dell’amo a volte trovano degli ardiglioni che hanno la funzione di frenare l’esca e in oltre ci aiutano nel cattura del pesce.
Punta.
Può essere molto curva, leggermente curvata o dritta. Presenta di solito un ardiglione che ci aiuta nell' inffissione del pesce, pescatori che praticano il catch e release evitano ami che presentano questo particolare per facilitare la liberazione del pesce e per evitare di ferirlo ulteriormente.
La svergolatura.
E' l'inclinazione della punta rispetto al gambo dell'amo. Per vederla basta poggiare un amo su una superficie piana, la svergolatura genera un’effetto rotatorio dell’amo attraverso una leggera trazione. Data questa caratteristica bisogna dire, che ha più possibilità di ferrare un pesce un amo con svergolatura da uno che non ne ha.
E' l'inclinazione della punta rispetto al gambo dell'amo. Per vederla basta poggiare un amo su una superficie piana, la svergolatura genera un’effetto rotatorio dell’amo attraverso una leggera trazione. Data questa caratteristica bisogna dire, che ha più possibilità di ferrare un pesce un amo con svergolatura da uno che non ne ha.
Materiali.
Sono numerosi i materiali
che possono dar vita ad un amo, acciaio, titanio, carbonio, ecc. La scelta del
materiale può essere legata alla resistenza, allo spessore, al peso, e di
conseguenza al tipo di esca o di preda. Se abbiamo intenzione ad esempio, di
catturare pesci molto diffidenti ma con una dentatura robusta, sceglieremo un
amo che sia costituito da un materiale notevolmente resistente ma che sia
possibile averlo anche in una forma fine per rappresentare meglio l’esca, in
questo caso è possibile scegliere un amo al titanio. La scelta del materiale va
fatta anche in base all’usura dell’amo, infatti ami costituiti da materiali più
economici, perdono più velocemente alcune caratteristiche, come ad esempio la
punta, che come sappiamo è una delle parti più importanti per la cattura del
pesce. Alla fine di ogni pescata, per evitare che l’amo risulti inutile nelle
pescate successive, nella maggior parte delle volte è opportuno gettarlo. Il
materiale che costituisce un amo influenza notevolmente il suo valore
economico.
Colore:
Negli ultimi anni, una
notevole diffusione e avvenuta sulla scelta del colore dell’amo, oggi giorno
infatti è possibile avere un amo con colori diversi, come ad esempio rosso, che
si mescola meglio con il colore del sangue presente nelle varie esche.
TIPI DI AMI:
CRISTAL.
A un filo molto sottile, sicuramente molto utili per l’innesco di vermi di dimensioni ridotte come i bigattini, molto utilizzato quando si pesca a bolognese, inglese. La sua forma ci consente di rappresentare meglio l’esca in pesca. In commercio si trova in diversi materiali, al variare di questo aumenta anche il suo valore economico.
A un filo molto sottile, sicuramente molto utili per l’innesco di vermi di dimensioni ridotte come i bigattini, molto utilizzato quando si pesca a bolognese, inglese. La sua forma ci consente di rappresentare meglio l’esca in pesca. In commercio si trova in diversi materiali, al variare di questo aumenta anche il suo valore economico.
Ha
una punta diretta verso l’interno, e per questo è detto anche amo a becco d’aquila. E’ formato
da un gambo corto ed un filo particolarmente robusto, è molto usato per esche
voluminose come il trancio di sarda o di calamaro, utilizzato anche con grossi
vermi come il bibi. La particolarità di quest'amo è la punta che non permette
al pesce molta possibilità di scappare. Anche qui i materiali con cui viene
costruito sono numerosi, useremo un amo con materiali più o meno resistenti in
base alla preda scelta da insidiare.
E’
utilizzato particolarmente per l’innesco dei vermi, in particolare di anellidi,
è dotato di un gambo molto lungo e con profilo dritto, su di esso è possibile
trovare a volte dei microardiglioni, nel surfcasting è sicuramente uno degli
ami più utilizzati. In commercio lo possiamo trovare in diversi materiali,
sceglieremo quello più adatto alle nostre esigenze di pesca, tenendo conto del
tipo di pesce da insidiare.
O’SHAUGNESSY.
E' usato per la pesca dei grandi pesci, grazie al fatto di essere molto robusto, adatto per l’innesco di esche voluminose e dure. Trova la sua applicazione in numerose tecniche di pesca, è realizzato in diversi materiali che influenzeranno la scelta in base al tipo di preda che vogliamo catturare.
E' usato per la pesca dei grandi pesci, grazie al fatto di essere molto robusto, adatto per l’innesco di esche voluminose e dure. Trova la sua applicazione in numerose tecniche di pesca, è realizzato in diversi materiali che influenzeranno la scelta in base al tipo di preda che vogliamo catturare.
LIVE BAIT.
Sicuramente molto simile al
beck, ma la punta è più chiusa quindi lascia ancor minor possibilità alla preda
di liberarsi. Usato per la pesca a pesci di taglie molto consistenti, per
questo è possibile trovarlo in diversi materiali che aumentano la sua
resistenza alle sollecitazioni.
CIRCLE HOOK.
E'
un' amo autoferrante, quindi aiuta molto
nella cattura del pesce, è anche molto usato quando la ferrata non è facilmente
eseguibile, ad esempio nel bolentino dove non è sicuramente possibile
trasmettere questa tramite la canna a causa della notevole profondità.
Articolo di
Palumbo Rosario
Articolo di
Palumbo Rosario
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