Pesca con bolognese


Tra le tecniche di pesca più diffuse, più precise, e amate, troviamo la pesca a bolognese, il suo utilizzo è molto vasto, poiché può essere eseguita in fiumi, laghi, porti, dagli scogli, non ci sono limiti dove praticarla. Inoltre è una tecnica che ci da la possibilità di catturare diverse specie ittiche, e diventando sempre più padroni della tecnica, sarà possibile insidiare a nostra scelta determinate prede evitandone altre. Una delle caratteristiche più apprezzate di questa tecnica, è sicuramente la possibilità che ci offre di poter pescare con molta precisione, e di poter calare l’esca sempre nello stesso punto, utilizzando a meglio anche la pasturazione.

Attrezzatura:
 
Canne da pesca:
In commercio ci sono canna telescopica, di lunghezza variabile, di solito compresa fra i 4 e gli 8 metri, ma possiamo andare anche oltre queste misure anche se non sono molto utilizzate. Importante è il tipo di materiale con cui è costruito l’attrezzo, molto diffuso è il carbonio, leggere e resistente alle varie sollecitazioni. La canna è composta da anelli che hanno la sola funzione di guida per il nostro filo, poiché non effettueremo lanci particolari, ma accompagneremo leggermente il terminale in acqua.

Vi sono tre tipologie di canne:
-azione di punta
-azione parabolica
-azione semiparabolica

Questa caratteristica va scelta in base al tipo di pesca che vogliamo fare, e dal tipo di pesce che vogliamo insidiare.

Mulinelli:
 
In commercio troviamo diversi modelli con diversi materiali, sono usati solitamente mulinelli compresi tra 1000 e 2000, importante che questo sia bilanciato con la canna, poiché eviteremo che questa possa creare problemi, infatti una canna mal bilanciata potrebbe cadere in avanti, o assumere posizioni scomode in fase di pesca. Non è fondamentale avere un recupero alto, poiché in questa tecnica, come detto, non effettueremo lanci particolarmente lontani.

Galleggianti:
 
La scelta è veramente vasta, fisso, scorrevole, piombato, ecc. Occorre solo scegliere quello giusto in funzione delle caratteristiche del tempo, del mare, della profondità, e del pesce che intendiamo pescare. E' fondamentale la giusta scelta, perchè una errata potrebbe influenzare negativamente la nostra pescata.

Monofili:
La scelta del monofilo è sicuramente condizionata da numerosi fattori che terremo presenti durante la nostra scelta:
- condizioni del tempo.
- visibilità del fondo marino.
- sensibilità dei pesci.
- grandezza della preda.
- forza della preda.
Terminali:
Sono molto usati negli ultimi anni i fluorocarbon grazie alle loro caratteristiche di invisibilità in acqua. Anche qui terremo conto di diversi fattori per la scelta del filo.

- condizioni del tempo.
- visibilità del fondo marino.
- sensibilità dei pesci.
- grandezza della preda.
- forza della preda.
- tipo di esca.

Ami:
Sono di vasta scelta, e soprattutto vengono scelti in base al pesce che si intende insidiare, e all'esca.

Pesi:
Per tarare il galleggiante e per dare il giusto movimento al nostro terminale in acqua abbiamo bisogno della giusta quantità di peso, questo può variare anche a seconda della preda, delle condizioni meteo e dalla trasparenza dell'acqua.

Girelle:
Le useremo per evitare ingarbugliamenti della lenza, anche se non sono molto usati quando si intende fare una pesca molto leggera.

Esca:
Di solito sono usati molto i bigattini, ma non c’è un limite al tipo di esca, anche se bisogna tener conto del tipo di preda che vogliamo insidiare.

Prede:
Con questa tecnica è possibile insidiare di tutto, dalle occhiate ai grandi sparidi.

Articolo di
Palumbo Rosario

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